Inizio di un blog

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…avrei voluto essere avvolto, e portato ben oltre ogni inizio possibile¹

Non si inizia mai da zero, ogni inizio è il situarsi in un sistema più ampio di prassi, strumenti, consuetudini, …,  ed allo stesso tempo ogni inizio deve dar conto della sua ragione di esistere, anche se è solo l’inizio di un blog con poche pretese, se non quelle di essere un dialogare innanzitutto con sé stessi, un luogo dove fissare una memoria personale, artistica, intellettuale.

Questo blog si colloca inoltre all’interno di un sito dove espongo i frutti della mia attività artistica e pertanto è legittimo supporne un collegamento, mentre quello che immagino di sviluppare è un viaggio in parallelo. Vado subito al punto: nella mia vita ho sempre avuto delle fortissime passioni intellettuali, veri amori per artisti, scrittori, filosofi. Le loro opere ed i loro pensieri hanno influenzato il mio fare artistico, anche se non esplicitamente. Non ho mai creduto in una filiazione diretta, come nel dover esprimere tesi, opinioni con le mie opere: ritengo che questa modalità non sia generativa nel lavoro artistico e che i risultati di un simile approccio siano didascalici e banali. Con una metafora trita, direi che il mio approccio è sempre stato quello di nutrire il terreno di conoscenza ma solo affinché ne potessero scaturire fiori spontanei.

Quello che voglio fare qui è proprio parlarvi delle mie passioni intellettuali, delle riflessioni che ne scaturiscono e talvolta del rapporto che viene a crearsi con i miei lavori, permettendomi di rivederli, rileggerli, di pensare ad un diverso sviluppo. Questo è un punto delicato per cui mi ci soffermerò un po’ di più. L’uso che voglio fare di questi autori va nelle due direzioni. Va da loro verso ciò che ho realizzato per permettermi una nuova lettura, talvolta persino spiegare a me stesso perché probabilmente ho fatto questa o quell’altra cosa, per poterne fare una critica. E poi va in avanti su un percorso indefinito di “scoperta” che spero possa aprirmi nuovi orizzonti in cui far crescere nuovi germogli. Se un autore mi porta fuori dalla stanza in cui ho sempre vissuto e che credevo fosse il mondo, mostrandomi invece mari in tempesta e ondulate colline, di questo nuovo orizzonte voglio fare esperienza e non commento o descrizione. Sarà da quella esperienza diventata parte mi me,  che dovranno nascere i frutti.

Di questi incontri intellettuali si nutriranno queste pagine, che come avrete capito hanno come unico filo conduttore le mie letture, le mostre che vedo, il tema che mi cattura in quel movimento, … spero solo che avrò la costanza di portare avanti l’impresa, perché per me scrivere è sempre molto faticoso. Diamo il via a questo diario aperto!

 

¹Michel Foucault "L'ordine del discorso"

 

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